Quelle domande del 1950
Con l'incontro laboratorio di Camaldoli, ripartiamo da queste domande
A Bozzolo, in una giornata d’agosto del 1950, arrivano a don Primo Mazzolari, nella stessa busta, due lettere sorprendenti.
La
prima è formalmente indirizzata ad Adesso, il quindicinale « d’impegno
cristiano » fondato da Mazzolan nel gennaio 1949. La lettera dice:
« Caro Adesso,
siamo
un gruppo di giovani né fascisti, né comunisti, né democristiani, ma
cristiani, democratici, italiani. Ogni giorno, a ritmo incalzante,
sentiamo parlare di niarmi, di stanziamenti favolosi e urgenti per
produzioni belliche, di guerra imminente, di difesa nazionale e di
blocchi contrapposti.
Chiediamo:
1) In caso di guerra, dobbiamo impugnare le armi?
2) In caso affermativo - come italiani - con chi e contro chi?
3)
In caso di occupazione americana (vedi patto atlantico) o russa il
nostro atteggiamento dovrà essere di collaborazione, di neutralità o di
ostilità?
Desideriamo una risposta precisa di Adesso per ciascuno degli interrogativi.
Ringraziamo per l’ospitalità e salutiamo cordialmente». La seconda lettera è rivolta personalmente a Mazzolari. Dice:
« Carissimo don Primo,
il
gruppo di giovani che Le scrive si presenta: tutti lettori e
sostenitori di Adesso, tutti laureati, tutti non iscritti a partiti,
tutti provenienti da associazioni o ambienti cattolici, tutti ex
combattenti, ex partigiani, ex prigionieri, nessun fascista, nessun
capitalista. Può bastare.
Dopo mesi di discussione, orientati verso
una pace che è tremendamente sentita, prima ancora che voluta, mentre
stavamo per prendere una decisione, venne all’ultimo momento il discorso
di Pacciardi - con relativo messaggio di De Gasperi - alle truppe in
manovra. Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
È sorto così il nuovo caso di coscienza, che, non dubitiamo menomamente, non sarà solo nostro.
Abbiamo
voluto con chiarezza e precisione formulare tre domande,
indirizzandole ad Adesso. Noi ora, però, Le chiediamo personalmente:
a)
se Lei ritiene di poterci rispondere personalmente, per il solo fatto
che nella lettera allegata si ravvisa-no cose più gravi - di quanto non
siano - per Adesso, faccia pure, stracci la lettera e non la pubblichi;
b)
se Lei ritiene di dover rispondere evasivamente o di impostare la
discussione aprendo una parentesi che non resterà a lungo vuota,
pubblichi pure, ma firmi allora - pago della nostra lealtà - « un
gruppo di giovani di città diverse».
c) se Lei invece - come
pensiamo - imposterà il problema, risponderà con precisione e darà
motivo di averci compreso, allora metta pure i nomi, uno sotto l’altro
e... quel che ha da venire venga. Noi siamo pronti. E che il Cielo ci
benedica, per quel che facciamo adesso e per quel che faremo domani.
Grazie e perdoni ».
I giovani che si rivolgono a Mazzolari - possiamo, adesso, ripeterne i nomi « uno sotto l’altro » - sono:
Giovanni
Cristini, Lino Monchieri, Franco Nardini, Gabriele Calvi di Brescia;
Marco Del Corno, Mauro Laeng di Milano; Giuseppe Gilardini di Pavia;
Matteo Perrini di Taranto; Gaetano Santomauro di Bari.
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